Gli Angeli, esseri eterei e fantasmatici, così assenti eppur così presenti, da qualche tempo fanno capolino tra le pieghe di questa nostra società meccanizzata e “modernizzata”, che ha dimenticato e rimosso la forza del Sacro, trasmutato sotto irriconoscibili forme. Ad esempio, sotto forma di una presenza benefica e salvatrice.
Vogliamo far conoscere ai lettori di MediaVox Magazine, in relazione alla credenza nell’azione degli Angeli, questa testimonianza orale, sorprendente e non spiegabile con gli strumenti della ragione, ma forse proprio per questo ancor più interessante.
“Pioveva a dirotto – racconta A. E., commerciante, classe 1949, residente a San Valentino Torio, in provincia di Salerno – e io dovevo recarmi in auto a far una visita ad un cliente. Ad un certo punto entrai in una delle stradine della Provinciale che collega Sarno a San Valentino. Procedevo lentamente: perciò potetti intravedere una donna anziana, che, senza ombrello, al bordo della strada mi faceva cenno di rallentare. Io mi fermai e lei salì a bordo lentamente, a causa, pensai, dell’età avanzata. Notai intanto che non stranamente non era bagnata. Per tutte queste operazioni passò quasi un minuto. Stavo per ripartire, quando, a una decina di metri, sfrecciò il treno della Circumvesuviana. Capii che si trattava di uno dei passaggi a livello incustoditi. Mi voltai per parlare con la signora che, facendomi perder tempo, mi aveva salvato la vita; ma non vidi più nessuno. Solo dopo seppi che, qualche tempo prima, una signora aveva perso la vita in quel posto, investita dal treno.”
Non è facile pronunciarsi sulla veridicità di questo racconto. Certo, su di esse potrebbero aver influito diversi fattori: ad esempio, il radicamento nell’inconscio personale e collettivo di racconti tramandati oralmente oppure le condizioni psico-fisiche di insorgenza nell’Io di “personalità seconde”, come suggerisce il grande antropologo Ernesto de Martino. Un dato importante potrebbe essere il prendere atto dell’esistenza nell’immaginario popolare della tesi, secondo cui i morti possono ritornare presso di noi. Ma anche questo non spiega del tutto questa notizia da noi raccolta. Non va esclusa, in linee generali, la presenza – in un insondabile territorio dell’Inconscio – di una speranza che sia possibile in un qualche modo, a noi sconosciuto, un contatto fra il nostro mondo e quello di coloro che non ci sono più o, meglio, non sono in carne ed ossa su questa Terra, ma vegliano su di noi.