

Grazie alla festa della Madonna delle Galline, Pagani è la vetrina dell’Agro sarnese-nocerino. Così ha esordito il Sindaco De Prisco all’incontro di benvenuto organizzato nel pomeriggio di venerdì 14 aprile per l’apertura del Santuario, che segna l’inizio dell’omaggio alla Madonna tra canti (ricco il repertorio di brani dedicati alla festa) e tammorre.
Presenti all’incontro sulla Casa Comunale il Prefetto Francesco Russo, il Questore Giancarlo Conticchio, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, il sottosegretario Pina Castiello, l’europarlamentare Lucia Vuolo, il consigliere regionale Franco Picarone e i sindaci dell’Agro.

È così iniziata la festa tra tammorre e danze, preghiere, fuochi e botti, volatili, addobbi, fede e ricordi, riti propiziatori, allegria e speranza, senso di identità e di comunità…
Un pellegrinaggio sacro e profano, festoso e devoto, che ricerca la benevolenza della Madonna, la tradizione musicale dei luoghi, l’energia di giacimenti culturali ancora vivi.
La Festa della Madonna delle Galline ha, in realtà, un preludio: un mese prima della domenica in Albis si svolge la cerimonia dell’alzata del quadro (quest’anno il 16 di marzo), tra preghiera e tammorre, giornata che dà il via all’organizzazione e ai preparativi. La progettazione dei Toselli, cortili dedicati alla Madonna, richiede tempo: i Toselli vengono addobbati come piccoli altari, adornati con i doni della terra, simbolo di una festa di origine contadina, e di volatili, più drappi preziosi per omaggiare la Madonna che onorerà questi spazi passandovi in processione. In questi Toselli sarà offerto cibo tipico e la sera accoglieranno concerti della tradizione.

La festa si svolge dal venerdì tra l’ottava di Pasqua con l’apertura del santuario, la processione della domenica e il rito della deposizione delle tammorre ai piedi della Vergine il lunedì all’alba.
I festeggiamenti in onore della Madonna hanno inizio, quindi, con il rituale gesto dell’apertura delle porte del santuario. Le porte del santuario vengono chiuse da Pasqua per allestire il trono e preparare la statua della Santa Vergine, la quale per antica tradizione viene oscurata tutto l’anno alla venerazione dei credenti. Questo fatto, per quanto possa sembrare inusuale, trae il suo significato dall’antichità. La reale immagine miracolosa della Santa Vergine è quella esposta sull’altare. La statua lignea fu creta dopo solo per uno scopo processionale. La tela che copre la nicchia della statua viene alzata solo l’ultima settimana di settembre, quando ricorre effettivamente la data del l’incoronazione dell’icona sacra al quale è collegata una settimana di predicazione e di solenne messe per un totale di sette giorni, quindi una sola volta all’anno e per un tempo molto limitato.
Il sabato sale l’attesa tra preghiere e canti. La domenica, quando arriva il grosso dei visitatori, e non solo dalla Campania, è il giorno della lunga processione della Madonna, del rito dei Toselli (cortili) addobbati a festa, tra i profumi dei piatti tipici (tagliolini al sugo, carciofi arrostiti sulla brace…) e il suono incessante delle Tammorre, le danze vorticose sul tamburo, fuochi d’artificio, un senso forte di comunità, auspici felici ed emozioni per essere sempre qui a festeggiare.
La Processione della domenica è uno dei momenti più attesi e rituali , quando la statua della Madonna, che per tutto l’anno rimane velata, parte all’alba dal Santuario per un lungo cammino ; si dice infatti che “ la maronna esce ‘e nove e s’arritira a calata ‘ell’ora». Rientra verso il tramonto dopo aver percorso i quartieri del paese ,toselli, campagne limitrofe.
E il lunedì all’alba la deposizione delle Tammorre al Santuario.
Quest’anno un Tavolo permanente di lavoro tra l’Arciconfraternita, l’Amministrazione comunale, i rappresentanti dei toselli e il delegato della Curia, don Antonio Guarracino ha cercato di organizzare al meglio e per tempo la ricorrenza coniugando fede, sicurezza, momenti di socializzazione e di festa, redigendo una specie di decalogo disponibile un po’ dappertutto in città. La prima raccomandazione suggerisce che “se la festa ,occasione di preghiera e raccoglimento, ne vanno conservate le originarie espressioni, evitando spettacolarizzazioni che ben poco hanno a che fare con l’autenticità della fede che essa esprime”. Tra gli altri “suggerimenti” il ripristino di sospendere musica e danza in Villa Comunale al passaggio della processione, evitare l’uso di coriandoli di carta, accostare i bambini alla Madonna solo dal piano della strada, mantenere rispetto e raccoglimento durante il corteo del lunedì per la deposizione delle Tammorre.
Buona festa, dunque e che essa – come ha sottolineato il senatore Gasparri all’incontro di benvenuto al Comune di Pagani – rappresenti la definitiva ripresa di una “vita normale”, ci consenta di essere nuovamente comunità.