
Il dato degli ascolti è il migliore dal 1999. Terza serata, stesso copione. Nulla di nuovo sotto il sole (e la pioggia) di #Sanremo2018.
Magico James Taylor, davvero. Anche quando canta in Italiano?
Divertente e sempre bravissima Virginia Raffaele. Non ha superato, però, se stessa nelle sue performances al Sanremo “contiano”, di cui ogni tanto c’è qualche “ritorno”!
Sempre simpaticissimo, Nino Frassica!
Memo Remigi e Gino Paoli: evergreen?
Negramaro dalle stalle (vedi eliminazione passata a Sanremo) alle stelle (vedi versione alternativa di “Poster” con Baglioni).
Favino è bravo, bravissimo, ma le sue espressioni facciali ed artistiche cominciano a diventare ripetitive.
Baglioni incanta quanto canta (e ha cantato tanto), ma quando presenta spesso si assenta (scusate il gioco di parole, assolutamente voluto!).
Gli abiti della Hunziker della terza serata sembrano donarle di meno ma lei acquisisce sempre più sicurezza come presentatrice.
Passiamo alle canzoni in gara, partendo dai Giovani. Svetta su tutti Mudimbi. Canzone orecchiabile e carina, sarà un testa a testa con Lorenzo Baglioni? Le altre non convincono.
I Big. Noemi. Canzone che rispecchia perfettamente il suo stile e, forse, proprio per questo non aggiunge nulla a questo Sanremo.
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli. Facchinetti stecca nel finale, la voce lo abbandona, non Riccardo Fogli che lo incoraggia e lo sostiene. Pezzo non eccezionale, tuttavia. Si dimenticherà facilmente.
Mario Biondi. Rivederti è il titolo, ma anche un invito ad accantonare questa esibizione e tornare a cantare in inglese, per “rivederlo” ai suoi livelli. Qui deludente.
Giovanni Caccamo. Ha voce, ha intonazione, ha tutto. Ma gli manca uno po’ di originalità in più. Sale sul palco e piace ma quando esce è già un flebile ricordo.
Luca Barbarossa. Metà classifica, siamo d’accordo.
Enzo Avitabile e Peppe Servillo. Si impegnano, ci credono. A loro la canzone piace e si “vede”, se piace al pubblico lo vedremo…
The Kolors. La loro canzone sarà trasmessa certamente in radio, a spron battuto.
Ermal Meta e Fabrizio Moro. I Meta-Moro sospesi e riammessi. Il pubblico è dalla loro parte, ma la stampa?
Lo Stato Sociale. Sono loro la sorpresa di questo festival. Arriveranno al secondo posto come Elio e le Storie Tese di qualche anno fa?
Max Gazzè. Vieste ha deciso di conferirgli la cittadinanza onoraria. Se lo merita, la canzone cresce ad ogni ascolto ed è pura poesia e magia.
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Foto di Backstage Press per MediaVox Magazine