
C’è un sapere antico custodito tra le mani di queste donne che si dedicano alla realizzazione del tombolo napoletano. L’arte di lavorare il pizzo ha caratterizzato per secoli il lavoro di molte donne del Meridione che hanno creato merletti di grande valore artistico. Nel dopoguerra si verificò un lento e costante disinteresse verso tutte le arti manuali svilendo queste realtà.
A Pozzuoli nel gennaio 2011, un gruppo di donne che intendevano far riscoprire questa antica maestria fondarono l’Associazione Culturale “Tombolonapoletano”, già iscritta nel registro delle Associazioni riconosciute dalla Regione Campania e dall’ottobre 2022 anche al Registro Unico Nazionale Terzo Settore. L’obiettivo che si sono prefisse è soprattutto quello di tutelare e tramandare alle nuove generazioni tutto il patrimonio di conoscenza e di bellezza racchiuso nel TOMBOLO NAPOLETANO.
Intervista alla Presidente dell’Associazione Tombolonapoletano, Prof. Filomena Renzi.

L’INTERVISTA
Qual è lo scopo dell’Associazione culturale “Tombolonapoletano”? L’Associazione ha lo scopo di organizzare corsi finalizzati all’insegnamento del merletto o pizzo al tombolo, cercando di coinvolgere soprattutto le nuove generazioni, di partecipare ad eventi e mostre nazionali ed internazionali al fine di far conoscere al pubblico questa magnifica arte e le opere che si possono realizzare con il tombolo a fuselli, nonché di riscoprire e valorizzare le tecniche tradizionali di lavorazione della nostra regione (merletto napoletano). In particolare, nell’intento di recuperare la lavorazione del merletto napoletano, i soci si adoperano in ricerche finalizzate all’acquisizione di documenti e fotografie riproducenti le opere realizzate nella regione Campania nei secoli scorsi. Tali ricerche rappresentano il punto di partenza nella riqualificazione del merletto napoletano, che ora molti riconoscono come punta di diamante dell’artigianato locale in materia di merletto a fuselli.
Quali sono le peculiarità del tombolo napoletano?
Il MERLETTO NAPOLETANO (tombolo napoletano è il nome della nostra associazione) si contraddistingue per i materiali di lavorazione (seta e oro) ed è caratterizzato dai disegni su cui vengono eseguiti i merletti. Tali disegni furono realizzati da Gioacchino Toma nell’800 proprio per la città di Napoli e furono talmente amati e voluti dall’artista che sono menzionati sulla sua lapide nel cimitero di Napoli.
Le affiliate alla nostra Associazione eseguono i lavori in seta rigorosamente italiana e filato metalizzato oro riprendendo l’antica tradizione del merletto napoletano. Infatti, le tracce storiche rinvenute hanno permesso di rilevare che nell’800 nel Regno di Napoli le donne, ed in particolare le donne del reale Albergo dei Poveri delle Suore del Conservatorio del Santo Spirito, realizzavano i merletti in seta e oro oltre che in filo di lino e di cotone.
In che modo attraverso l’insegnamento del tombolo napoletano c’è il tentativo di riappropriarsi della propria storia? E’ necessario precisare che le nuove generazioni avevano quasi perso i ricordi e le tracce della lavorazione di un merletto a fuselli nel napoletano che i primi cenni storici fanno risalire addirittura al ‘500. Tali ricordi sono riaffiorati nel 2009 quando fu scoperto per caso che c’erano, dimenticati nei meandri della biblioteca reale di Torino, alcuni disegni per merletto a fuselli (“piombini” come li chiamavano all’epoca) disegnati per le lavoratrici di Napoli e dedicati a questa meravigliosa città. Questo eccezionale ritrovamento ci ha dato una spinta EMOTIVA a studiare, approfondire e far conoscere non solo in Italia, ma nel mondo intero, i merletti che realizziamo su questi disegni, partecipando a eventi nazionali ed internazionali che si occupano di quest’arte e pubblicando il lavoro di riqualificazione che stiamo facendo su questi disegni (in particolare realizzando gli angoli che nell’800 non venivano disegnati, rispettando rigorosamente i disegni originali). Ad oggi sono stati completati e pubblicati due volumi corredati da fotografie, mentre il terzo è in corso di definizione.
Chi era Gioacchino Toma? Gioacchino Toma era un pittore autodidatta nato a Galatina (Lecce) nel 1836 e deceduto a Napoli nel 1891. Nel 1855 si stabilì a Napoli dove esordì dipingendo alcune nature morte. Dal 1861 iniziò a dipingere opere che risentono, nella scelta dei temi, dei suoi ideali politici. Nominato in seguito (1878) professore di disegno all’Accademia di Napoli, dal 1879 dipinse anche piccoli paesaggi, marine e ritratti. L’artista, inoltre, fu esecutore di disegni di merletti raccolti in tavole pubblicate nel 1883 ed esposte nel 1886 dalla “Società Promotrice di Napoli” e donate alla Regina Margherita, amante del merletto. Sul settimanale “Picche” del 5/6/1886 Federigo Vedinois descriveva con ammirazione “gli stupendi merletti a tombolo, i cui disegni sono dovuti al gusto squisito e all’ingegno forte e paziente del Toma, e che la Sig.ra Lucia Recchione ha eseguito con dita di fata”. L’opera di G. Toma, Merletti Napoletani, 1883, composta da una cartella di 40 tavole delle dimensioni di cm.48 x 32, dono dell’Autore alla Regina, è conservata nella Biblioteca Reale di Torino alla collocazione Y45 (25).
Oggigiorno stiamo assistendo ad un rinnovato interesse per l’arte del MERLETTO. Chi sono le persone che oggi si rivolgono alla vostra Associazione e soprattutto quali sono le motivazioni che le spingono ad avvicinarsi al tombolo napoletano? Si rivolgono alla nostra Associazione persone che hanno la passione per il merletto o pizzo al tombolo, la volontà di apprendere, riscoprire e valorizzare le tecniche tradizionali di lavorazione della nostra regione (merletto napoletano), la voglia di divulgarle in maniera corretta e di far conoscere al pubblico questa magnifica arte e le opere che con essa si possono realizzare. Per questo motivo molti nel corso degli anni si sono avvicinati alla nostra associazione, ma qualcuno ha abbandonato perché non spinto da un’autentica passione in quanto una caratteristica del merletto a fuselli o tombolo è che trattasi di un’arte che richiede molto tempo per una realizzazione ottimale.
Imparare ad eseguire il merletto napoletano offre opportunità maggiori per inserirsi nel mondo del lavoro? Certamente! Molti stilisti di fama nazionale ed internazionale hanno chiesto la collaborazione di merlettai/e per adornare i propri abiti. Si ricordi ad esempio la maison DIOR che ha fatto eseguire, rigorosamente a mano, merletti a fuselli per rifinire gli abiti della collezione Cruise 2021 presentata a Lecce.
Che cosa invece spinge una persona a insegnare le tecniche di lavorazione del merletto napoletano?
Le motivazioni sono PURA PASSIONE, il recupero delle antiche tradizioni napoletane, la volontà di divulgare quest’arte in maniera corretta e la voglia di far conoscere al pubblico le splendide opere che con essa si possono realizzare.
Dietro la decisione di fondare l’Associazione c’è tanto coraggio, passione ma anche impegno e fatica. Ci faccia partecipe di due esperienze che l’hanno gratificata in maniera particolare. E’ molto difficile dare una risposta a questa domanda in quanto nel corso degli anni abbiamo avuto tantissime esperienze gratificanti, sia in campo nazionale che internazionale. Abbiamo avuto riconoscimenti in mostre di indubbio prestigio (biennale internazionale di Sansepolcro nel 2012), siamo stati intervistati da reti televisive e radiofoniche di rilevanza nazionale e da giornalisti di note testate, abbiamo partecipato a numerose mostre nazionali ed internazionali (Lubiana in Slovenia, Oliva in Spagna), abbiamo avuto merlettaie che sono venute per apprendere le nostre tecniche da tutto il mondo (Giappone, Canada) ed alcuni nostri lavori sono stati inseriti in opere esposte al Quirinale. In definitiva, non sarebbe giusto dare rilievo a due sole esperienze in quanto a noi interessa solo dimostrare a tutti, senza distinzione di sesso, cultura ed età, che questa magnifica arte non è difficile, come in molti vorrebbero far credere, ma che è alla portata di tutti ed è estremamente rilassante. Il passaggio base del merletto a fuselli, infatti, si impara provando a muovere i fuselli in appena un paio d’ore.
Progetti per il futuro? Continuare a crescere, studiare ed approfondire le tecniche, nonché a lavorare per il recupero delle antiche tradizioni napoletane ed avvicinare e divulgare quest’arte e i merletti napoletani in particolare anche presso le nuove generazioni.
