
Intervista ad un’artista talentuosa. Una pittrice che ama comunicare attraverso la cura minuziosa dei dettagli. I suoi ritratti esprimono il senso del bello e dell’infinito: Anna Maria Mirabella.

Chi è Anna Maria Mirabella, si presenti ai lettori di Mediavox Magazine… Sono nata a Sarno nel 1984. Sono una persona emotiva ed empatica e mi piace vedere il buono che c’è nelle persone.
Lei vive e lavora a Sarno, che rapporto ha avuto e ha con la sua città? Amo vivere nella mia città. Apprezzo il paesaggio ed i luoghi caratteristici sarnesi. Prediligo i posti più tranquilli dove posso rilassarmi e riflettere. Mi piace passare del tempo seduta su una panchina vicino al fiume, mi da una sensazione di pace. Apprezzo di Sarno la cultura ed il lavoro di numerosi artisti che vi abitano.
Ci parli dei suoi genitori. Che influenza hanno avuto nella sua crescita? I miei genitori hanno avuto un importante ruolo nella mia crescita personale ed artistica. Ho preso da mia madre la parte razionale e quella umana che mi hanno indotta a trattare di temi importanti nei miei lavori. Da mio padre ho preso l’emotività e l’estro creativo, lui è appassionato di fotografia.
C’è qualche episodio nella sua infanzia che l’ha segnato in senso positivo o negativo? Ero una bambina di salute cagionevole e questo mi ha spesso impedito di frequentare i miei coetanei. Ha creato in me un senso di solitudine e tristezza che fanno ancora parte della mia personalità.
L’arte è una grande avventura umana, ci illustri brevemente il suo percorso artistico. Sin da bambina ho avuto la passione per il disegno. Affascinata dagli artisti del Rinascimento ho intrapreso studi privati relativi all’arte figurativa ed alla pittura ad olio. Successivamente mi sono interessata all’astrattismo ed all’arte concettuale.
Lei ha un critico d’arte che la segue? No.
L’arte tenta di dare delle risposte alle domande esistenziali dell’uomo. Quali sono le sue risposte artistiche sulle tematiche umane e sociali dell’uomo contemporaneo? Credo che più che dare risposte, l’arte dia una possibilità di riflessione riguardo a tematiche importanti come ad esempio la guerra.
Quali sono, tra i maestri della storia dell’arte, i suoi riferimenti artistici? Un grande amore per le opere di Raffaello mi accompagna da tutta la vita. Ineguagliabile tecnica e la straordinaria espressività. Tra gli artisti del novecento prediligo le forme tondeggianti dello scultore Henry Moore.
Che tecnica usa per l’esecuzione delle sue opere?
A seconda della tipologia di lavoro (contemporaneo o classico) cambio tecnica e supporto. Mi piace spaziare dalla pittura ad olio su tela all’acrilico su supporti lignei.
Ci parli dei suoi nuovi progetti artistici. Sto lavorando ad un’ opera astratta che tratta il tema dell’amore di Dante e Beatrice e della redenzione. Frasi tratte dalla Divina Commedia che possono essere visibili ad un osservatore attento e non ad un primo sguardo.
Qual è l’opera che più la rappresenta? Uno dei lavori a me più caro è “Kintsugi” Simboleggia la speranza, il desiderio che le nazioni di tutto il mondo si coalizzino per far finire le guerre che, in tutto il mondo, straziano anime e corpi. Nel dipinto, l’utilizzo dell’oro , riprende una pratica giapponese (Kintsugi), secondo la quale, gli oggetti vengono riparati evidenziando i punti di frattura con venature d’oro, simboli di rinascita dopo una ferita.
Concluda con un messaggio per chi vuole intraprendere una carriera artistica, cosa consiglierebbe? Innanzi tutto, è importante studiare l’operato dei più grandi artisti, sia del passato che contemporanei. Non smettere mai di fare ricerca, di essere curiosi. Fondamentale, poi, è esprimere se stessi, non negarsi la possibilità di sperimentare attraverso nuove tecniche, mostrare le proprie idee e non temere il giudizio altrui.

