Sacro minore. Il nuovo libro di Franco Arminio

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In sintonia con quello che dice e scrive da anni, Franco Arminio ha intitolato il suo ultimo libro ‘Sacro minore.



Forza della sua poetica è sempre stata la sacralità delle piccole cose e in questa raccolta si muove tra queste ‘avvertendole’, innamorandosene, mostrandole a noi.
Non dunque la sacralità dell’alto, che pure resta lì a illuminarci, ma quella che nasce dal basso, proprio dove siamo noi, e dal basso può salire. Sacralità minore, dunque, che minore non è.

Leggere questo libro, fatto di brevi intensi versi, è allora un viaggio nella carnalità del sacro, perché il sacro non è solo fatto di concettualità, religione,  sentimento.

Arminio non ha mai taciuto, ed anche ora,  il suo ‘inno’ ai corpi, che lui chiama ‘alloggi di fortuna’:  
Sacra la forza segreta che muove il desiderio, la forza di un gomito che ci sfiora.
Sacro il tuo orgasmo, intrico di spine e di corallo.
Sacri sono gli abbracci che fanno luce nelle ossa.

Questi corpi ce li presenta come focolai di forza e umiltà di fronte all’universo. Corpi potenti eppure arresi alla bellezza delle cose. Da qui il vero riconoscimento del sacro, che in questa messa a fuoco ci regala pure e forti emozioni, proprio come la lettura del libro, che più di altre credo sia maggiormente goduta se avviene all’interno di un momento intimo.
Ma non bisogna restare soli.

Arminio parte dalla percezione del sacro, ma oltre a innamorarcene, nutrircene, cosa ne faremo? Ne faremo comunità, perché per un poeta di fede civica cardine dell’esistere  è creare comunità, punto di incontro e  confronto con gli altri, soprattutto quelli di cui troppo spesso la società si dimentica.
Ed ecco l’osmosi tra poesia e paesologia, le sue cittadelle del cuore, d’altronde in un libro in cui ogni verso sembra penetrare l’altro. Si tratta di versi brevi e la gran parte delle pagine è bianca, ma inoltrandosi nella lettura il nostro precedente turbamento viene amplificato dalla commozione (usando una parola a lui cara, Arminio lo chiamerebbe tremore). Allora pare quasi che questa pagine si riempiano tutte.

C’è il miracolo della nascita:
Sacro è che oggi sono nati un bambino e un vitello.
C’è l’infanzia:
Sacre le sere estive dell’infanzia, un impasto di lucciole e saliva.
La natura:
Sacra è la lumaca, silenziosa come un monastero.
Sacro il sole che sorge negli occhi stanchi di un asino.
Sacra la perfezione di un filo d’erba, il passo di un cavallo.

Ci sono il mondo:
Sacro che il mondo si regge sulla tua gioia più che sulle tue lacrime.
La vecchiaia, la morte:
Sacri i vecchi che fanno finta di niente, si muovono in mezzo alla morte senza nominarla.

C’è quello che viviamo in sottrazione ed addizione, protagonisti e vittime del nostro destino e di quello della Terra.  
C’è questo libro in cui ognuno di noi, ogni nostra gioia o dolore vengono rappresentati.




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Medico Pediatra, scrittrice, editor, giornalista pubblicista. Da anni si occupa della parola, con un percorso trasversale che va dalla poesia alla narrativa, drammaturgia, saggistica. Ha al suo attivo numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Solinas per il suo fantasy ‘Una magica magia’. L’ultimo libro pubblicato, ‘Il mio primo sole’, edito Oèdipus, narra la sua storia e quella del suo paese. www.normadalessio.it