La signora del martedì


Sul palco emozioni, turbamenti e passioni. Il sublime intreccio tra Vita e Arte.
Giuliana De Sio ed Alessandro Haber infiammano il Diana di Nocera Inferiore.

Al Teatro “Diana” di Nocera Inferiore (SA) è andato in scena sabato scorso lo spettacolo tratto dal libro di Massimo Carlotto “La Signora del martedì”, per l’impeccabile regia di Pierpaolo Sepe (produzione Gli ipocriti, con GolderArt Production, Teatro della Toscana).



La storia si apre con la surreale e un po’ squallida atmosfera di una piccola pensione, denominata “Lisbona”. Si tratta di una messa in scena molto curata che conduce gradualmente tra le mura di una famiglia incapace di reagire ai ricatti degli strozzini e di impedire che la giovanissima figlia sia costretta a prostituirsi.
In questo scenario si incomincia a far conoscenza dei personaggi nati dalla mente di Carlotto, autore molto abile a presentare quella realtà non meglio definita, che oscilla fra il bene e il male. E proprio su quel sottilissimo filo si muove lo spettacolo di Sepe, che sa tenere insieme l’ironia della commedia e l’inquietudine del noir.
La protagonista della storia è Alfonsina Malacrida, detta Nanà, interpretata da Giuliana De Sio. Nanà è una donna matura, un tempo prostituta-bambina di una famiglia sgangherata, costretta al turpe mercato da un padre snaturato, minacciato a sua volta da malavitosi spietati che faranno comunque strage della famiglia.
Nanà da anni frequenta, ogni martedì in una stanza della pensione Lisbona, l’ex attore porno e unico cliente dell’hotel Bonamente Fanzago, interpretato da Riccardo Festa. Lui se ne innamora, ma lei mantiene una quasi glaciale freddezza. A gestire la pensione è il signor Alfredo, figura matura e un po’ patetica, portato in scena da Paolo Sassanelli, travestito in versione Patty Pravo, sulle note di “Tutt’al più”. La prima volta che l’ex attore ha bussato alla porta è stato accolto dal signor Alfredo con queste parole “Tutti qui mi chiamano signor Alfredo, ma come vedi sono inequivocabilmente una bella donna e come tale voglio essere trattata”. Anche Nanà si considera una bella donna e un tempo si dedicava ai suoi clienti con passione, tanto da trascorrere alle volte qualche notte con loro.
Si dà così l’avvio ad un ambiguo incipit di una tragicommedia che in itinere rivelerà risvolti inquietanti e drammatici.
La storia entra nel vivo quando alla pensione arriva Pietro Maria Belli, un cinico giornalista interpretato dall’imponente maestria di Alessandro Haber. Anche lui si è innamorato di Nanà, che però si sottrae, ferita nell’amore come del resto tutti i personaggi di questa pièce.
Una performance, la sua, che coinvolge il pubblico, assieme a quella della splendida Giuliana De Sio, e che lascia uno stato d’animo particolarmente intenso, dal momento che lui recita tutto il tempo in sedia a rotelle, conseguenza di una recente operazione. Si sovrappongono così i diversi piani, vita vera e arte, ancor più perché è noto che Haber e la De Sio hanno avuto anche trascorsi di natura personale. Sarà lui a mostrare al pubblico il passato di Nanà, in una conversazione che assume i tratti di uno psicodramma.
E’ proprio il suo ingresso in scena, probabilmente, a cambiare decisamente il passo dello spettacolo, che si accende in un susseguirsi di colpi di scena che raggiunge il suo culmine con il monologo travolgente di Nanà/Giuliana De Sio.
Alla poesia ed al noir fanno da contraltare anche momenti di leggerezza e poesia, che si materializzano anche in un tango finale che a tratti assume funzione liberatoria per i protagonisti.
Nel cast anche Paolo Persi. Le scene sono di Francesco Ghisu mentre i costumi di Katarina Vukcevic. La produzione è curata da Gli Ipocriti Melina Balsamo – Teatro della Toscana – Goldenart production.
Malinconia e orrore, amore e morte, intensità e pathos fanno da corollario a una storia che tocca temi importanti e delicati, che intreccia le vicende di una prostituta di maturi clienti con un passato pesante alle spalle e tanta paura dell’amore, di un ex attore porno in crisi, innamorato non corrisposto, e di un giornalista in poltrona a rotelle, che vede la sua vita passata trasformata dalla nuova condizione.
Inevitabilmente lo spettatore esce dal teatro un po’ turbato dal dolore intimo dei protagonisti, ma arricchito dall’ironia elegante e tagliente dei protagonisti, dal loro spessore, dall’intensità e dalla trepidazione con cui viene condotto fino all’ultima scena. Si resta davvero senza fiato.
La “Signora del martedì” sarà in scena anche a Napoli (Teatro Diana, dal 29 marzo al 9 aprile).
Venerdì 31 marzo, invece, al Teatro Diana di Nocera Inferiore andrà in scena lo spettacolo “Qualche estate fa – Vita, poesia e musica di Franco Califano” con Claudia Gerini e Solis String Quartet.




Giornalista professionista e docente di lingua inglese nella scuola secondaria, Licia Sasso è fin da ragazzina appassionata di comunicazione, cultura, giornalismo e linguaggi. Si è formata all’Orientale di Napoli per poi proseguire in altre realtà. Sia nel campo della formazione che in quello della scrittura immagina di trasmettere un po' di ciò che pensa e di quanto ha appreso finora lungo il percorso di vita.