
Sabato 13 maggio, presso la Curia vescovile di Nocera Inferiore, il Premio giornalistico EUANGHELION è stato assegnato alla memoria di David Sassoli.
Il Premio Euanghelion , giunto quest’anno alla XV Edizione, è promosso dalla Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno e curato dal direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali diocesano Salvatore D’Angelo in collaborazione con la redazione del Mensile Insieme.
Nell’ambito della cerimonia di premiazione, è stata presentata la Mostra “VIA DA QUI” di Salvatore Alfano, un reportage fotografico realizzato nel 2011 in Ucraina, con testo a cura del giornalista Francesco Gravetti.

Una piccolissima finestra su VIA DA QUI. Gli scatti della Mostra negli scatti di Antonietta Serino
Le foto realizzate restituiscono la realtà dei minori in difficoltà e delle loro famiglie in un contesto comunitario non facile come quello della provincia Ucraina a circa 300 km dalla capitale Kiev.
Da alcuni dati raccolti dalla Caritas in Ucraina ci sono circa 120mila bambini orfani che vivono in istituti sparsi in tutto il paese. Sono rimasti senza mamma e senza papà, perché magari sono morti in un paese dove già c’è la guerra, o sono stati abbandonati perché magari erano troppo poveri per poterli mantenere. Un dramma nel dramma.
Se dovessimo raccontare con le foto il conflitto tra Russia e Ucraina, sicuramente in queste foto ci sarebbero bambini. Li abbiamo visti piangere in braccio ai papà che partivano al fronte, camminare da soli verso le frontiere europee con un numero in tasca, sui letti degli ospedali pediatrici avvolti in qualche coperta di fortuna, tra le lacrime. Ma i bambini in Ucraina sono vittime da sempre. Tanto che Kiev è chiamata la terra degli orfani. Un dramma a cui si è sommato l’orrore della guerra.
E così non ci sono sconti nelle immagini proposte presso la Curia di Nocera Inferiore. Non c’è la minima intenzione di edulcorare la tragedia o di oscurarne i dettagli più dolorosi. Le fotografie arrivano dritto al petto, così come la violenza di questa guerra che ha spazzato via edifici, città, comunità, famiglie, vite, sogni per il futuro del breve e del lungo termine. Si continua a combattere nelle città che ancora resistono all’offensiva militare in Ucraina, dove la popolazione cerca di fermare i tank russi a mani nude. E intanto, spari e bombardamenti radono al suolo i centri abitati e mietono vittime. Mentre la conta sale vertiginosamente di ora in ora, la tragedia assume contorni e volti ben definiti grazie anche al lavoro di Salvatore Alfano. Sono foto che diventano emblema dell’atrocità di questo conflitto.
I bambini fotografati hanno negli occhi gli orrori che hanno visto.
Tra coloro che fuggono, molti non sono accompagnati o sono stati separati dai loro genitori o familiari. I bambini privi di cure parentali sono ad alto rischio di violenza, abuso e sfruttamento. Quando vengono fatti spostare attraverso le frontiere, i rischi per questi bambini si moltiplicano. Inoltre, il rischio di tratta di esseri umani aumenta nelle emergenze.
Guardare certe immagini fa male, ma girarsi dall’altra parte non è la risposta. Questa guerra va fermata subito. Stop alle bombe. È la cosa più urgente adesso.

Il giornalista Francesco Gravetti e il fotoreporter Salvatore Alfano