
Nella meravigliosa cornice della Curia Vescovile è stato presentata ieri sera a Nocera Inferiore (SA) l’ultima fatica letteraria di Luca Bianchini, “Le mogli hanno sempre ragione”.
A dialogare con l’autore sono stati il giornalista e storico dell’arte, Teobaldo Fortunato, la giornalista e scrittrice, Patrizia Sereno, e la curatrice delle recensioni di Insieme, Anna Senatore. Ad introdurre i lavori l’addetto stampa della Curia, Salvatore D’Angelo.
Atteso per oltre due anni, è arrivato l’anno scorso in libreria questo brioso ed avvincente testo dell’autore torinese, ideato e realizzato durante il delicato periodo della pandemia. In un momento in cui ciascuno di noi ha ricreato se stesso, anche Bianchini si è messo in discussione ed ha tirato fuori ancora una volta le sue migliori risorse per concretizzarle in un messaggio per il suo adorato pubblico di lettori.
Luca Bianchini è nato l’11 febbraio del 1970 a Torino, città che ama e dove ama tornare appena gli impegni glielo consentono.
Scrivere, come Bianchini stesso afferma, è quello che gli piace di più. Ognuno di noi ha un talento – ha detto ieri durante la presentazione nella città capofila dell’Agro – Ed io sapevo di essere bravo a scrivere.
Un incontro interessante, quello di ieri, in cui l’autore ha provato fin da subito a valorizzare la possibilità di avere finalmente, dopo tanto tempo in cui tutto ciò ci è stato negato, un momento di confronto dal vivo con i suoi lettori e gli appassionati di cultura.
Le storie – ha spiegato con convinzione – sono come gli innamoramenti. Nascono per i motivi più diversi e diventano poi testi da pubblicare. Non c’è una regola.
In precedenza, sempre con Mondadori, Bianchini ha pubblicato i romanzi “Instant love” (2003), “Ti seguo ogni notte” (2004), la biografia di Eros Ramazzotti, “Eros – Lo giuro” (2005), “Se domani farà bel tempo” (2007), “Siamo solo amici” (2011), “Io che amo solo te” e “La cena di Natale” (2013) – da cui sono stati tratti due film di grande successo, “Dimmi che credi al destino” (2015), “Nessuno come noi” (2017), portato l’anno successivo sul grande schermo, “So che un giorno tornerai” (2018) e “Baci da Polignano” (2020). Dal successo della biografia di Ramazzotti “Eros, lo giuro”, i cui primi proventi furono destinati in beneficenza alla “Lega del Filo d’Oro”, Bianchini ha vissuto un’ascesa sempre crescente. È una delle voci di “Mangiafuoco” su Rai Radio.
Il romanzo “Le mogli hanno sempre ragione” è ambientato in una città già protagonista dei suoi precedenti lavori, la tanto amata Polignano a mare. Questo testo ha determinato anche un cambio di genere dell’autore, che propone una briosa commedia gialla. Un rapporto intenso, quello di Bianchini con le città che ama, tant’è che lui stesso afferma che osserva e vive le città in cui ambienta i suoi lavori con intensità, ma poi le racconta quando si trova fisicamente in un altro luogo.
La distanza – dice Bianchini – permette di raccontare meglio le cose. E aggiunge: Il bello è ovunque. Bisogna saperlo apprezzare.
Una vera e propria sfida quella del “giallo”, che l’autore ha superato grazie all’approfondimento di Agatha Christie e ai suggerimenti di qualche amico fidato. Così, dalla sua sperimentazione letteraria, sono nati nuovi, irresistibili personaggi. Primo tra tutti il maresciallo Gino Clemente, labrador al fianco e immancabile canottiera bianca addosso. È lui che indaga sul “giallo dell’estate” di Polignano, scoprendo che i testimoni nascondono tutti in fondo un pezzo di verità. Proprio loro, i testimoni, sono un’altra bella sorpresa di questo libro: si ritrovano, infatti, don Mimì e Ninella, Chiara e Damiano e tutti i protagonisti di “Io che amo solo te”. Il maresciallo, polignanese doc, indagherà proprio su di loro…
Nel pieno della notte di San Vito, Adoración – tata tuttofare – viene trovata senza vita nel salottino degli angeli collezionati con amore di Matilde, padrona di casa ed ex di don Mimì. Non ci sono dubbi: non si tratta di una morte accidentale… Così il maresciallo si troverà ad affrontare la sua prima concreta indagine. Ad aiutarlo nell’impresa ci penseranno la brigadiera Agata De Razza, l’appuntato Perrucci, il carabiniere più sexy del barese, oltre naturalmente al suo fiuto, a quello del suo cane Brinkley e ai consigli disinteressati della moglie. Prende forma una commedia esilarante, tra segreti inconfessabili e colpi di scena. Tutta da leggere.

Il Maggio diocesano della Cultura, aperto dalla XV edizione del Premio Euanghelion assegnato alla memoria di David Sassoli, proseguirà con altri interessanti appuntamenti. Venerdì 26 p.v., alle ore 1930, presso il “Teatro San Domenico Savio” di via Federico Ricco a Nocera Inferiore, si terrà la prima nazionale del mediometraggio “Il destino nelle parole”, alla presenza del regista Francesco D’Ascenzo e della protagonista Rosa Di Brigida.
Nei prossimi giorni sarà ancora possibile visitare la mostra fotografica “Via da qui”, reportage dall’Ucraina di Salvatore Alfano con il commento di Francesco Gravetti. Per l’occasione è stata esposta anche la Deposizione realizzata dal maestro Onofrio Pepe accompagnata dalle foto realizzate da Silvio Cuofano Fine Art Milano. Le immagini sono relative alla mostra Divinitas organizzata lo scorso anno in occasione della prima edizione del Maggio diocesano della Cultura.