
Nocera Inferiore (SA) | Piazza del Corso riapre l’Area archeologica.
Atmosfera emozionante per l’inaugurazione di sabato scorso

La magia della storia passata riprende vita nel cuore della città. Ha riaperto ai visitatori, con ingresso gratuito, la villa rustica che si trova sotto piazza del Corso a Nocera Inferiore. Il sito archeologico, di epoca romana, sorge nel pieno centro della città, lungo la via che conduceva da Nuceria Alfaterna a Stabia, tra l’attuale corso Vittorio Emanuele e la chiesa di San Matteo. Oltre ai resti della residenza romana, di cui si hanno testimonianze di utilizzo sino al V secolo d.C, la demolizione di alcuni edifici gravemente devastati dal terremoto del 1980, hanno visto scoprire anche due recinti funerari che si datano tra I e III secolo d.C. Alla serata di apertura hanno preso parte il sindaco Paolo De Maio, la soprintendente dei beni culturali Raffaella Bonaudo, Luca Cerchiai e Rosa Fiorillo dell’università degli studi di Salerno. Per tutta la serata, poi, si sono susseguite delle visite guidate al rinnovato sito, che saranno riproposte nei prossimi mesi secondo un calendario che verrà presentato a breve. A fare da cornice all’evento il concerto del Fabrizio Bosso trio, con Lorenzo Tucci alla batteria e Daniele Sorrentino al contrabasso.

L’amministrazione comunale, dunque, ha realizzato l’obiettivo di far rivivere le bellezze della Nuceria romana. Dopo l’approvazione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino, sono state ritinteggiate – ha spiegato il Consigliere Ferdinando Padovano, presidente della Commissione Cultura – le pareti, montati faretti a led e dei pannelli esplicativi che creano un vero e proprio percorso guidato per il visitatore. Ringrazio l’assessore Federica Fortino e il consigliere Ferdinando Padovano per il grande lavoro svolto – ha dichiarato il Sindaco Paolo De Maio – per riaprire uno dei siti archeologici più importanti di Nocera Inferiore, che insiste proprio nel cuore della città, con un evento che mette ancora in combinazione linguaggi diversi, come l’archeologia e l’arte con la musica. L’apertura dell’area archeologica – ha proseguito il primo cittadino - è il primo passo che ci porterà all’istituzione di un parco urbano, nostro obiettivo di mandato, quello di mettere a regime la Villa Comunale, San Giovanni in Parco, il Castello del Parco, la Caserma Tofano. Lo facciamo con un disegno, e lo facciamo nel cuore della città, a piazza del Corso, quindi nel cuore della movida, a cui tanto teniamo abbinando un momento culturale con un momento musicale.

Un primo tassello, dunque, di un percorso che rafforzerà la conoscenza e la valorizzazione del territorio. La frequentazione del sito si inquadra tra la fine del II secolo a.c. e il V secolo d.c. Sono presenti i resti della villa rustica, oggi parzialmente obliterata dalla chiesa di San Matteo, e due recinti funerari che si datano tra il I e il III secolo d.c. L’ultima frequentazione del sito risale al 472 d.C. quando, in seguito all’eruzione del Vesuvio, l’area venne del tutto abbandonata. La parte più monumentale del sito archeologico presenta i resti di due mausolei. Si tratta di tombe di personaggi di alto rango dell’antica Nuceria. Nei pressi del primo, realizzato in laterizi (mattoni di argilla cotta) è stata rinvenuta un’iscrizione che ricorda il cursus honorum di un senatore vissuto durante la seconda metà del I secolo d.C. Del secondo si conserva una porzione della base costruita in blocchi di calcare. Nelle tre tombe rinvenute, invece, si conservavano i resti incinerati dei defunti. Tra i reperti del corredo si segnalano vasi, chiodi (elementi rituali per indicare il passaggio tra la vita e la morte), lucerne. L’area settentrionale del sito, invece, mostra i resti della parte produttiva di una villa rustica, una porzione della quale si trova ancora sotto la chiesa di San Matteo. Lo scavo, inoltre, ha evidenziato i resti di un pozzo pertinente a uno degli edifici di epoca moderna abbattuti per la realizzazione della Piazza. Infine, è interessante sottolineare che l’arteria moderna del Corso Vittorio Emanuele II copre un tratto dell’antica via che collegava le città di Nuceria e Stabiae. Un primo passo, quello di sabato scorso, verso una maggiore valorizzazione della storia e quindi dell’identità della città di Nocera Inferiore e dell’intera Valle del Sarno.
