Fides et Scientia. Un premio per non dimenticare

Nelle foto: il Dottore Ascolese con il Sindaco di Sarno, i rappresentanti dell'Amministrazione comunale, il premiato Monda e il borsista Pignataro

“Fides quaerens intellectum”. Questa l’affermazione di San Tommaso d’Aquino riguardo la fede in connubio con la conoscenza che spinge l’essere umano al progresso e, inevitabilmente, alla scienza.

Il libro delle dediche dei premiati di ogni edizione di Fides et Scientia

Oggi parliamo del Premio Internazionale “Fides et Scientia”, tenutosi venerdì 26 maggio alle ore 10:00 nell’aula consiliare del Comune di Sarno (SA).

Il dottore Ascolese con la sua Famiglia, i premiati e la Famiglia De Colibus

Dopo gli splendidi successi delle prime 7 edizioni che hanno visto le prestigiose premiazioni del prof. Bruno Dallapiccola, genetista di fama internazionale, del prof. Antonino Zichichi, scienziato di fama mondiale, del prof. Alessandro De Franciscis, responsabile del Bureau Medical di Lourdes, del prof. Giulio Fanti, eminente studioso della Sacra Sindone, del prof. Giulio Tarro, eminente virologo internazionale e, del direttore dell’Avvenire Marco Tarquinio, di Fratel Guy Consolmagno, illustre direttore della Specola Vaticana, l’AMCI Regione Campania, presieduta dal dott. Mario Ascolese, ha ritenuto opportuno riproporre alla città di Sarno l’assegnazione del Premio Internazionale che commemorasse la figura di un illustre concittadino, il dott. Vincenzo De Colibus.

Il Dottore Ascolese, il giornalista Monda, la moglie del Dottore De Colibus, la prof.ssa Sirica de La Pro Loco Sarno e Marco Ascolese

Il dottor De Colibus, nel corso della sua vita, si è sempre speso, fino alla sua morte nell’impegno sociale come uomo libero e coraggioso, spinto come pensatore laico e credente verso il pubblico, senza mai avere ambizioni di potere o di cariche. La serietà dello studio, l’apertura al sociale e al bene comune, la Fede e lo Spirito di Carità verso i bisognosi e i sofferenti e infine la fermezza talvolta cruda e il coraggio di manifestare sinceramente le proprie convinzioni lo hanno reso modello e guida delle generazioni future. Partendo da tali considerazioni, si è deciso, anche per l’Edizione 2023 di premiare un eminente personaggio che attraverso il suo grande sapere ed esperienza, possa coinvolgere tutti, dai mass media agli studenti del Territorio, in un dibattito interessantissimo e costruttivo. L’attenzione quest’anno si è focalizzata sul dott. Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano, organo ufficiale della Santa Sede.

Il premio ha il patrocinio e il completo appoggio, dell’Amministrazione comunale tutta della Città di Sarno, guidata dal sindaco dott. Giuseppe Canfora.

Un grazie particolare alle Scuole di Sarno intervenute, complimenti agli Studenti, ai Dirigenti e ai Docenti per la sensibilità, l’attenzione e la preparazione.

Una parte del pubblico nell'Aula consiliare del Comune di Sarno

Vincitore della borsa di studio per i giovani, l’eccellente giornalista Stefano Pignataro.

Il dottore Ascolese con il borsista Pignataro e i rappresentanti dell'Assostampa Campania Valle del Sarno, il presidente prof. Salvatore Campitiello e la segreteria dott.ssa Viridiana Myriam Salerno

Mente e cuore di questo premio è senza ombra di dubbio il dott. Mario Ascolese che, insieme alla sua Famiglia, ai suoi collaboratori, al Direttivo e ai Soci AMCI, si dedica anima e corpo a fare crescere questo appuntamento prestigioso ed atteso. Lo abbiamo intervistato e nelle sue parole si legge passione, conoscenza, dedizione, professionalità ed affetto…

L’INTERVISTA

Come nasce l’idea di Fides et Scientia? Il premio nasce nella volontà di commemorare il collega, amico, padrino per me, Vincenzo De Colibus, da tutti conosciuto come Enzino De Colibus, una figura senz’altro carismatica di tutto il territorio sarnese, se non campano e oltre. Quando ebbi l’idea di realizzare un premio in suo onore, la moglie mi disse che avrebbe acconsentito, anche se sapeva benissimo che suo marito non avrebbe voluto essere commemorato. Lei era convinta infatti che stessimo facendo una forzatura. Ma ricordare una figura così importante e amorevole è un obbligo per chi rimane su questa terra. C’è stato un bellissimo libro della Diocesi che ha introdotto la sua figura molto approfondita intitolato “I volti della speranza” dove sono messi in luce anche altri personaggi che si sono distinti per una vita retta e dedita ai loro pazienti. La sua vita è stata svelata in parte, negli anni precedenti alla mia conoscenza, anche dal prof. D’Angelo, che è stato amico di lungo corso e suo biografo, che ha colto i dettagli di una vita che merita di essere ricordata. Quando dialogavi con lui di Medicina, ti accorgevi di attingere ad una vera e propria fonte inesauribile di sapere.

Chi era dunque Vincenzo De Colibus? Vincenzo De Colibus è stato un punto di riferimento medicale, amicale e soprattutto scientifico. Egli era un conferenziere di alto profilo: per i suoi Convegni, ha fatto arrivare a Sarno tanti nomi illustri. Era un grande appassionato di filosofia: ricordo le lunghe meditazioni che facevamo durante le serate bellissime trascorse a casa sua. La sua fede, sempre più forte, si basava sui suoi studi classici, aveva una preparazione vastissima ed eclettica. Egli era un appassionato di Cristologia, era un terziario francescano e ha mantenuto i voti fino alla sua dipartita. Inoltre, faceva parte dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Sempre impegnato nel sociale: dopo la terribile tragedia di Sarno, fu chiamato dal Sindaco di allora al suo fianco perché aveva bisogno di competenze e non di parvenze. Ciò che colpiva di lui era la cosiddetta ‘alleanza terapeutica’ che aveva con i suoi assistiti, con i suoi infermi. Quando qualcuno chiedeva dei favori, ringraziandolo, rispondeva: “Voi ringraziate me, ma sono io che devo ringraziare voi per avermi fatto fare oggi una buona azione”. Non erano parole di circostanza. Vincenzo De Colibus ha lasciato una traccia molto forte nella Comunità sarnese. Grazie a lui, Sarno ha avuto il primo Ospedale con un servizio di endoscopia digestiva. Io ho avuto il piacere di intitolare anni addietro un reparto a suo nome. Adesso la figlia Patrizia segue le sue orme… Io ho avuto il piacere di conoscere tutta la sua famiglia a cui egli era visceralmente legato. La moglie Speranza è una donna molto forte che lo sosteneva sempre, in tutto e per tutto. Egli era ed è tutt’oggi un grande punto di riferimento che non dovrà mai essere dimenticato.

Qual è il segreto del grande successo di questo premio? Questo premio sta avendo un grandissimo successo perché imperniato attorno alla Cultura. Ogni anno questo premio ha un riscontro sempre maggiore. Una delle caratteristiche vincenti è il gioco di squadra: mi pregio di essere coordinatore dell’AMCI Campania, l’associazione guidata del prof. Filippo Maria Boscia, un uomo di immensa cultura, con la quale portiamo avanti progetti di profilo internazionale. È stata una mia intuizione quella di abbinare al premiato un giovane e talentuoso ricercatore al quale consegnano una borsa di studio di 500€, grazie alla sensibilità dei nostri sponsor. Quest’anno il Premio è andato all’eccellente Andrea Monda e il riconoscimento della borsa di studio al bravo giornalista Stefano Pignataro. Esperienza, tipica di un’età più matura, e passione tipica della giovanezza, uniti dalla voglia di confronto e dialogo.

Una panoramica dell'aula consiliare


Media-partner dell'evento è MediaVox Magazine il cui Direttore, la giornalista professionista Viridiana Myriam Salerno, è attuale responsabile addetto stampa dell'AMCI Regione Campania.



Inguaribile e testardo sognatore, si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università degli studi di Salerno e frequenta la magistrale di Filologia Moderna nello stesso Ateneo. Vive l’Arte in simbiosi con la sua vita ed è sempre in cerca di nuove storie da vivere e scrivere per emozionarsi e far emozionare. Ama il mondo dello sport, in particolare quello del calcio e della palestra, seguendoli e praticandoli entrambi. Il viaggio è il suo stimolo per conoscere, imparare e avere tutto ciò che ogni cultura ha da offrirgli, in pratica usa gli occhi per guardare e i sogni per guardare oltre.