
Premio Paolo Leonelli 2023
Raffinata interprete. Emma Innacoli è una apprezzata docente di Canto, avendo vinto l’ultimo Concorso a cattedre nazionale per i Conservatori e avendo prestato servizio, da 30 anni, prima a Cosenza, poi a Salerno, infine dal 2009 al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Ha iniziato a cantare a sette anni nella sezione soprani del Coro della sua Scuola elementare. Va pensiero è il primo brano con cui si confronta. All’interno del suo percorso artistico e musicale ha esplorato vari generi e repertori soffermandosi sul repertorio barocco nel quale ha studiato e si è perfezionata con i Maestri Antonio Florio, René Jacobs, Alan Curtis, René Clemencic, Rinaldo Alessandrini presso Scuole di perfezionamento e Accademie quali la Fondazione Cini di Venezia, l’Accademia Chigiana di Siena, la Scuola di perfezionamento di Urbino.
Attualmente è docente di Canto presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli e tra i suoi allievi ricordiamo Candida Guida, Clarissa Costanzo, Francesco Auriemma, Francesca Di Sauro. Da 35 anni cura un piccolo coro polifonico che esegue musica sacra ed animazione liturgica.
La sera del 24 novembre 2023 sarà premiata alla sesta edizione del Premio Paolo Leonelli nella sezione musica in quanto con il suo lavoro ha promosso la cultura e la bellezza dell’identità territoriale della Penisola Sorrentina in Italia e nel Mondo.
L’INTERVISTA
“UNA VITA SENZA MUSICA E’ COME UN CORPO SENZ’ANIMA.” Cicerone. E per lei cos’è la musica? Un elemento presente da sempre nella mia vita. Il mio più antico ricordo è il soffitto della stanza da letto dove dormivo con i miei genitori e le note di “Rosamunde” di Schubert che provenivano dal giradischi nell’altra stanza. Dovevo avere 2 anni, forse. E poi la Musica è stata la mia fonte d’energia nell’infanzia, nell’adolescenza e nella gioventù. Ho scelto la Musica per i miei studi. La Musica è il mio lavoro. E anche la mia consolazione e la mia gioia.
Com’è avvenuto il suo incontro con il mondo della musica barocca e la musica da camera?
Non sapevo che fosse musica “barocca” ma da adolescente ballavo sulle note delle Quattro stagioni di Antonio Vivaldi incise da Claudio Scimone con i Solisti Veneti. Poi andando a Teatro a vedere compulsivamente le opere teatrali di Roberto De Simone. In Conservatorio capitai nella Classe di Antonio Florio e partecipai alla Colomba ferita ovvero la Santa Rosalia di Francesco Provenzale, primo allestimento di quella che poi divenne la gloriosa Pietà dei Turchini di Antonio Florio.
Qual è il suo approccio interpretativo nel preparare i vari brani che eseguirà? Leggo il testo poetico. M’informo circa le fonti. E comunque il senso che offre la scrittura musicale è sempre la più potente fonte d’ispirazione.
Chi sono le cantanti del passato che porta nel suo bagaglio culturale? Come per tutti i cantanti a cavallo del terzo millennio: Maria Callas, cantante irraggiungibile, Attrice insuperabile, Musicista straordinaria. Mia prediletta è stata Lucia Valentini Terrani, contralto veneto che ho avuto la fortuna di ascoltare in Teatro tante volte e che è mio modello tecnico ed interpretativo nell’insegnamento del Canto ai miei allievi.
E poi Luciano Pavarotti che pure ho ascoltato in Teatro, per la assoluta perfezione del suo Canto! Per la Musica barocca da ragazza m’innamorai di Emma Kirkby.
Per essere una valida cantante di musica barocca e da camera è più importante curare la tecnica vocale oppure lasciare più spazio all’espressività? Nel Canto e nell’insegnamento del Canto si devono assolutamente curare entrambi gli aspetti. Almeno provarci!
Tra i brani che ha cantato quali sono quelli più vicini alle sue corde? Io amo Handel e tutto il ‘700.
Come docente di canto nei Conservatori, cosa fa per coltivare nei giovani l’amore per la musica barocca e la musica da camera? Come docente devo indirizzare gli allievi alla conoscenza di tutto il repertorio vocale. Il mio insegnamento è Canto: dunque durante gli anni di studio devo cercare d’insegnare loro la tecnica vocale e un corretto approccio alle diverse prassi esecutive.
Chi sono i suoi allievi? Sono molto fortunata! Ho tanti allievi che hanno intrapreso la professione di Cantanti lirici: Candida Guida, Clarissa Costanzo, Angela Schisano, Francesca Di Sauro, Francesco Auriemma sono da tempo avviati alla carriera teatrale. Tanti lavorano nei Cori del San Carlo, del Verdi di Salerno, della Scala, della Fenice. Altri insegnano Canto o discipline musicali in Italia e in altri paesi europei ed extraeuropei, dirigono Cori, fanno parte di ensemble e svolgono carriera concertistica. Infine ci sono quelli che insegnano discipline musicali nelle Scuole italiane.
Il 24 novembre 2023 sarà premiata al Premio Paolo Leonelli nella sezione Musica in quanto con il suo lavoro ha promosso la cultura e la bellezza dell’identità territoriale della Penisola Sorrentina in Italia e nel Mondo. Condivida con noi le sue emozioni. Sono molto emozionata ed intimidita! Faccio il mio lavoro di insegnante di Canto con molta gioia e passione: stare con i giovani per la Musica è il destino più desiderabile che potesse capitarmi! E questo è già un premio! Essere premiata col nome di Paolo Leonelli che ho conosciuto e ricordo molto bene e con affetto e rimpianto, e del quale conosco e amo la sua bellissima famiglia, la cara sorella Angela, la splendida moglie, i meravigliosi figli, mi commuove e mi lusinga! Ringrazio la famiglia e tutti gli amici che fanno parte di questa Fondazione e che portano avanti con solerzia ed illuminata intelligenza questo bel Premio!
Chi è Emma Innacoli oltre il canto? Io sono una persona fortunata poiché ho potuto fare della mia passione il mio lavoro e, soprattutto, perché vivo con i giovani!