“Una verità rubata” | Salotto letterario di Casa Sanremo Writers 2024

Ci sono storie che arrivano dritte al cuore come un pugno dritto allo stomaco. Storie che nascondono segreti e misteri. Esse narrano di vite rubate e di agonie che spesso non hanno voce. Nel Salotto Culturale di Casa Sanremo Writers, Rosa Maria Mauceri ha emozionato con la sua toccante e commovente storia.

L’autrice del libro “Una verità rubata”, diventato anche un cortometraggio, denuncia ad alta voce la violenza del padre nei confronti della sua famiglia. La sua ricerca nella speranza di trovare una sorella ritenuta morta ha cambiato la sua visione della vita, creando nel suo cuore una strada che la conducesse tra le braccia di quest’ultima. Il suo racconto apre le porte a un ritorno, perché un legame del genere non può dissolversi nel nulla. La speranza ha una duplicità angosciante poiché essa dona conforto ma al contempo indebolisce gli animi. Rosa Maria Mauceri non ha paura di far conoscere il lato più intimo della sua anima, fragile ma indistruttibile. Alcune parole conducono a viaggi inaspettati e alcuni palcoscenici non fanno altro che mostrare l’essenza massima dei sentimenti. Se il male non si può cancellare, nella scrittura è riposta una cura che può essere la soluzione affinché tante persone non si sentano più sole. Nella vita bisogna avere la forza di essere veri per far in modo che alcuni orrori non si ripetano mai più.

MediaVox Magazine ha intervistato Rosa Maria Mauceri

L’INTERVISTA

Come ha trovato il coraggio di raccontare una storia personale così toccante e forte riuscendo ad arrivare al cuore di tutti? Mettere su carta la mia storia personale è stato un desiderio che coltivavo da molti anni, spinta da un motivo fondamentale: denunciare chi rimane in silenzio di fronte alle crudeltà. Rimanere in silenzio è ingiusto e, più lo facciamo, più diamo libertà ai carnefici. Inoltre, chi subisce, tende spesso ad avvolgersi in un velo di vergogna, un sentimento del tutto erroneo che non dovrebbe esistere in chi è vittima. Al contrario, dovrebbero essere i malvagi a provare vergogna. Ho subito violenze psicologiche e fisiche, ho affrontato il bullismo a scuola perché ero straniera, non avevo i capelli chiari come gli altri e il mio accento francese era marcato. Frequentavo la scuola fiamminga nel cantone fiammingo in Belgio. Ancora oggi, riflettendo su quei momenti, faccio fatica ad elaborare questo sentimento negativo che purtroppo vivo ancora tra gli adulti qui in Germania. Ho raccontato anche questa parte difficile della mia vita. Ho sempre avuto una penna in mano fin da ragazza, scrivendo testi pubblicitari per promuovere prodotti di clienti. Ma ciò che mi ha spinto a scrivere “Una verità rubata” è stata la scoperta di una sorella di cui ignoravo l’esistenza. Mia madre mi disse che era morta un giorno dopo la sua nascita in un’altra struttura. Mi disse che fu portata via avvolta in una copertina di cotone verde con cui mia madre l’aveva cullata per darla nelle braccia di quell”“individuo” che era mio padre biologico. Su ordine di una suora e un’ostetrica, con la scusa di fare degli accertamenti, mia madre ammise che in realtà stava bene. Ciò mi stupì, così come il fatto che avesse il mio stesso nome di battesimo, ossia “Rosa”. Mi misi alla ricerca della verità e presto capii che c’era stata rubata “una verità”. Quindi, decisi di alzare la voce e raccontare anche il modo in cui noi fratelli siamo cresciuti e come nostra madre ci ha messi al sicuro da quell’individuo. Ho voluto descrivere la mia ricerca minuziosamente affinché Rosa Antonina potesse ritrovarsi nel mio racconto. Credo che se questa storia tocca il cuore è per la veridicità del racconto, che presento senza veli, senza cadere nel vittimismo e mostrando coraggio. Poi, ognuno ha la propria interpretazione di ciò che percepisce leggendo le mie parole.

Quali emozioni ha provato nel Salotto letterario di Casa Sanremo Writers e che cosa ha rappresentato per lei questa opportunità? Avrei voluto partecipare già l’anno scorso, ma ero già stata nominata per il “Premio Vincenzo Crocitti” dal Direttore Francesco Fiumarella nel dicembre 2022. Quell’evento che si svolge nella città di Roma, per me è stato un traguardo altrettanto importante. Vivendo all’estero, non è facile partecipare a tutti i festival e, anche se vorrei, è praticamente impossibile. Quest’anno, tuttavia, non potevo mancare: Casa Sanremo è parte integrante del Festival di Sanremo, che per noi italiani all’estero viene visto grazie a Rai Eurovision. Interpreto Casa Sanremo come una vera casa composta da persone che si uniscono per esprimere, attraverso l’arte, tutto ciò che può rappresentare la nostra Italia. È una vera e propria vetrina di talenti che meritano di essere conosciuti anche oltre i confini nazionali. Lo staff di Casa Sanremo è stato sempre disponibile sia prima dell’apertura che durante tutta la fase di preparazione. Essendo io stessa coinvolta nell’organizzazione di un reparto nell’azienda per la quale lavoro in Germania, posso affermare di riconoscere la professionalità.
Per quanto riguarda le mie emozioni, basta guardare le mie interviste. Vedere il mio cortometraggio proiettato a “Casa Sanremo Writers” mi ha nuovamente emozionata, soprattutto perché era la prima volta che lo rivedevo dopo aver riportato “la Verità” a casa da mamma. Una verità che ho deciso di annunciare pubblicamente a Casa Sanremo. Tutti avevano diritto a un aggiornamento, tutti quelli che mi hanno dato spazio, che hanno fatto appello per me e dove mi hanno permesso di essere visibile con il mio corto; sono più di 50 tra premi e partecipazioni dove ho alzato la voce. Nessuno ha fatto un contratto di privilegio su quando e come annunciare; sono una persona spontanea e mi sono sentita abbracciata subito da tutto il team di Casa Sanremo, dalla prima telefonata. Viridiana, Patrizia… ho sentito il sostegno di tutti. Quando hanno saputo da me che attendevo il risultato del test del DNA, hanno detto: “Anche se non fosse positivo, non mollare e continua a cercare, non arrenderti”. Ho sentito molto affetto e sincerità da parte loro. Dall’intervista su TroppFun Radio a quelle per iscritto, fino a quelle a Casa Sanremo, ogni momento è stato speciale. Tuttavia, ho perso il controllo delle emozioni, scoppiando in lacrime dopo una lunga conversazione con il giornalista di Rai1, Mario Acampa, inviato di Eleonora Daniele per “Storie Italiane”. Sono rimasta sorpresa dall’interesse e dalla gentilezza dello staff di Rai1, estremamente professionale. Mario ha saputo approcciarsi a me con grande delicatezza e mi sono aperta a lui come se fosse un amico. Nella vita di tutti giorni appaio forte sia nel lavoro che nelle sfide personali ma sono molto sensibile.
Amo l’Italia e la sua gente. Nutro un forte amore per il Sud, nonostante le sofferenze che ha inflitto alla mia famiglia. Ma la bellezza dell’Italia, i suoi sapori, i suoi suoni e colori mi fanno sempre perdonare e ritornare. Per me, Casa Sanremo è l’Italia. Grazie per le innumerevoli lacrime versate insieme, ne avevo bisogno!

Che valore ha avuto la speranza nella sua vita?Mi dispiace se sembrerò amara in questa risposta… Non amo sperare, non è da me. Per me la speranza è tutto il contrario di quello che suggerisce il proverbio: per me, essa indebolisce. Nella vita, non mi aspetto nulla, ma mi pongo degli obiettivi, proprio per non rimanere in attesa che qualcosa avvenga. Mi dirigo dritta verso l’obiettivo e faccio tutto il possibile per raggiungerlo. È importante visualizzarlo poiché tutto condurrà a esso. Fidarsi di se stessi prima di fidarsi degli altri. Non bisogna sognare ad occhi aperti, ma essere concreti nel raggiungere qualcosa. Agire sempre in ogni circostanza e soprattutto essere sempre grati per ciò che ci circonda: per ogni sorriso che ci viene regalato, ogni gesto, ogni carezza… Fate di chi vi dissuade il vostro ossigeno. Siamo tutti Universo!



Riguarda l’intervista e il cortometraggio


La troupe di Storie italiane a Casa Sanremo intervista Rosa Maria Mauceri


Inguaribile e testardo sognatore, si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università degli studi di Salerno e frequenta la magistrale di Filologia Moderna nello stesso Ateneo. Vive l’Arte in simbiosi con la sua vita ed è sempre in cerca di nuove storie da vivere e scrivere per emozionarsi e far emozionare. Ama il mondo dello sport, in particolare quello del calcio e della palestra, seguendoli e praticandoli entrambi. Il viaggio è il suo stimolo per conoscere, imparare e avere tutto ciò che ogni cultura ha da offrirgli, in pratica usa gli occhi per guardare e i sogni per guardare oltre.