
‘Una denuncia ed una sorta di risarcimento’. Così è stata definita la biopic-fiction su Mia Martini dalla stessa attrice che l’ha interpretata: Serena Rossi. Un risarcimento, diremmo noi, abbastanza tardivo ma che rende giustizia ad una persona, prima di tutto, e poi ad una cantante che aveva avuto, in dono, una voce straordinaria. Una grande artista maltratta e vessata da ignobili voci ignoranti. Figlie solo ed esclusivamente dell’invidia.
‘Io sono Mia’, andata in onda lo scorso 12 febbraio ha registrato, in termini di ascolto, ben 7.727.000 di telespettatori con il 31% di share. Un successo, senza troppi giri di parole, frutto dell’affetto della gente che, in tutti questi anni, non ha mai dimenticato Mia.
Il film, prodotto da Luca Barbareschi, non termina con quel maledetto 12 maggio del 1995, giorno in cui venne ritrovata priva di vita nel suo appartamento; ma con l’apoteosi del Sanremo 1989. In quell’edizione del Festival, Mia Martini, riconquistò una posizione nel mondo della musica con ‘Almeno tu nell’universo’, brano scritto da Ivano Fossati. Quello stesso Ivano Fossati che, durante la stesura della sceneggiatura scritta da Monica Rametta, non ha voluto apparire. Da ciò nasce l’idea o meglio l’escamotage risolutivo della presenza di un fotografo mai esistito nella vita della grande cantante. Anche un altro grande della musica italiana, nonché amico di Mia, ha optato per la stessa scelta di Ivano Fossati: Renato Zero.
Il film, diretto dal regista Riccardo Donna, è un continuo andare avanti ed indietro nel tempo, tra flashback che rappresentano episodi-svolta nella vita di Mia e, come mero punto di riferimento, proprio quel Sanremo di ormai trent’anni fa. Forse poteva essere realizzata almeno una puntata in più, in modo tale da svelare altri particolari sulla vita della sfortunata artista o comunque approfondire quelli che già erano stati selezionati per lo sviluppo della trama.
Nonostante ciò il biopic è convincente nello sviluppo della trama, senza troppi trionfalismi e pomposità. La storia è ricostruita con molta umiltà e semplicità. L’interpretazione dell’attrice Serena Rossi è da applausi. Non si è solo calata nel ruolo, e più che impersonarla, si può tranquillamente aggiungere che l’ha interpretata con il cuore. Non è un caso in fondo che la prima volta che è apparsa come Mia Martini fu nella trasmissione ‘Tale e quale show’.
‘Io sono Mia’, dunque, più che essere un film che vuole rendere giustizia ad una cantante che, in vita, avrebbe meritato molto di più rispetto a quello che era costretta a raccogliere; è un minimo riconoscimento all’inestimabile talento di Mia Martini.