Paganigreen

LA SFIDA DELL’AGRO-NOCERINO-SARNESE

Un progetto interessante quanto ambizioso, un progetto che tende a superare i confini geografici non solo dell’agro-nocerino-sarnese e dell’intera bistrattata regione Campania ma andando anche oltre. Con lo scopo, seppur indiretto, di dimostrare che il ‘verde’ sta a cuore anche nelle nostre zone. “L’iniziativa è partita da Pagani, perché qui da poco si sono tenute le amministrative ed anche perché Villa Modestina ha sede legale proprio a Pagani. Però il tema è quello di sensibilizzare rispetto a questa ormai non più banale tendenza sulle dinamiche del benessere e gli apporti positivi che il verde garantisce in termini di contributo nelle città”. Attraverso queste parole veniamo introdotti al progetto ‘Paganigreen’. A presentarcelo, sotto diversi aspetti, è l’ex Presidente della Coldiretti Salerno e Presidente Nazionale della Coldiretti Giovanile, Vittorio Sangiorgio incontrato proprio a ‘Villa Modestina’.

‘Paganigreen’, ufficializzato lo scorso 22 aprile in occasione della giornata mondiale della terra, ha visto la partecipazione non solo della precedente amministrazione comunale di Pagani e quella attuale, ma anche quella di San Valentino e quella di Nocera Inferiore. Il tentativo è quello di riuscire a coinvolgere tutti i paesi compresi nel territorio dell’agro-nocerino-sarnese.

L’impegno preso da parte delle singole amministrazioni è soprattutto quello di garantire una maggior competenza da parte dei singoli Consiglieri Comunali “nel ramo del verde. Contattando persone preposte o comunque con conoscenza”. Difatti, lo stesso Vittorio Sangiorgio, ci illumina su alcuni esempi rivelatisi in passato negativi nella cura del territorio. Il caso indicato è quello che si definisce, nel gergo tecnico, la capitozzatura posta in essere, però, fuori periodo la quale provoca “danni alla pianta, sia nel lungo che nel breve periodo. Usando una metafora è come se a noi venisse tagliato un dito. Quel dito non ricrescerà. Se sbagli a tagliare il ramo non è che il ramo più piccolo o il germoglio nuovo andrà a sostituire quello precedente. Quel ramo per farsi ramo ci ha messo tempo. Se noi tagliamo tutti i rami, lasciando solo il tronco la pianta rimarrà tronco e la pianta andrà a morire”. Eppure, alle volte, la potatura delle piante, come la medesima capitozzatura, svolta durante un clima afoso come quello in cui ci troviamo in questi giorni, viene realizzata fuori periodo non solo per una semplice e grave mancanza di conoscenza delle reali conseguenze ma anche, e purtroppo, nel caso in cui il personale autorizzato è disponibile. Ciò equivarrebbe ad un primo passo per rendere le città vivibili anche per coloro che proprio nel periodo estivo decidono di rimanere nelle città stesse.

“La grande sfida che io lancio a tutte le amministrazioni è quella di costruire un percorso che porta alla realizzazione di una conferenza del verde urbano dell’agro, si potrebbe presentare una progettualità life in Unione Europea”. ‘Paganigreen’, quindi, è un unico grosso, anche ambizioso aggiungiamo noi, progetto per la valorizzazione del verde urbano il quale, una volta ben specificato, determinerebbe vantaggi in relazione non solo alla vivibilità, come abbiamo ricordato in precedenza, ma in bellezza. La bellezza stessa, a sua volta, comporterebbe l’applicazione di strumenti a carattere turistico. Non bisogna dimenticare che il territorio dell’agro presenta diversi siti archeologici, presenti sia nella città di Sarno che a Nocera Superiore.

Nell’esposizione del progetto emergerebbe un ulteriore aspetto che, in alcun modo, non può esser dimenticato o sottovalutato: ossia il rapporto che sussiste tra la città medesima e la campagna. Possiamo affermare che tra entrambi gli ambienti non sussiste una reciprocità tale da poter garantire la prima, la città quindi, rientrante nel parametro della vivibilità. Ciò è dovuto, da principio, dall’errata concezione che la campagna è vista come un elemento di carattere periferico.

Ma Sangiorgio ci illustra anche un ulteriore tassello rilevante ai fini del progetto: “Anche il markenting è importante”. In questo caso il marketing è indissolubilmente legato all’immagine, che con il verde, una qualsiasi città rivolge ad una qualsiasi persona che fa ingresso. Vittorio Sangiorgio cita l’esempio di Sorrento con le aiuole ben curate “con precisione svizzera”. Oltre a Sorrento si possono anche citare realtà come Ottaviano e San Giorgio a Cremano. Due comuni dell’hinterland napoletano che hanno applicato il concetto di verde quasi nella sua totalità, ostentando un’immagine molto positiva in chi, anche per puro caso, si trova a passare per quelle strade. Ovviamente e rimanendo nell’ambito delle aiuole di Sorrento Sangiorgio afferma che “si possono utilizzare criteri di basso fabbisogno manutentivo”.

Tali suggerimenti, se raccolti con responsabilità da ogni amministrazione comunale dell’agro, indipendentemente dai colori politici che rappresentano, fungono da meri strumenti di miglioramento dell’intero territorio medesimo. Le singole iniziative private o comunque isolate il più delle volte, per quanto possano essere lodevoli nella loro essenza, non possono purtroppo bastare. Per questo anche e soprattutto le autorità locali non devono fuggire da tale invito il quale, dato i continui sconvolgimenti climatici di questi ultimi tempi, appare più come una reale incombenza. Sempre le stesse autorità, a loro volta, oltre a preoccuparsi di ‘abbellire’ le proprie strade, le proprie città devono intensificare le campagne di sensibilizzazione sulla tematica ‘verde’.

Infatti il ‘verde’ non è solamente un bel colore ornamentale con cui si rende più elegante un viale o un semplice parco, ‘il verde’ è promanato da una infrastruttura naturale intesa come alberi; i quali una volta piantati riducono diversi pericoli che minano la nostra salute: ovvero lo stress, le malattie cardiache, gli ictus, riducono anche gli attacchi d’asma, anche i livelli di obesità si abbassano perché l’attività sportiva è incentivata; filtrano più di un terzo delle polveri sottili e proteggono la biodiversità. Ci sarebbe anche un enorme introito economico persino sul campo immobiliare, visto che il verde fa aumentare il valore degli edifici presenti nel quartiere. Tutto ciò, però, deve essere portato avanti con estrema serietà e con la convinzione che ogni tassello del progetto è un passo in avanti in più per la salvezza stessa del nostro territorio.

 

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Laureato in Giurisprudenza nel 2012. Da sempre appassionato di cinema e serie tv. Frequenta il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di cinema ‘Immagina’ a Firenze, diretto dal giornalista Giovanni Bogani. Di recente ha pubblicato con la casa Editrice Print Art il suo primo romanzo ‘La Notte di Mustang’.