
Educare alla vita in una società post-secolare e post-cristiana
(Recensione del testo curato da R. Romio)
Il testo Educare alla vita in una società post-secolare e post-cristiana, curato dal prof. Roberto Romio ed edito dalla Elledici, è un testo di grande interesse e in particolare di grande attualità nel contesto post-secolare e post-cristiano nel quale viviamo.
Il libro si divide in tre parti, tutte ben strutturate e collegate tra di esse tramite un solo filo conduttore: la bellezza di educare alla vita nella sua totalità.
La prima parte, mette in rilievo la visione educativa ermeneutica esistenziale come risposta ai bisogni educativi oggi sempre più emergenti.
La seconda parte, presenta le varie fasi del processo educativo alla vita, attraverso gli studi di diversi e competenti studiosi come M. Marchetto, C. Bissoli, M. Diana e F. Kannhaiser.
Nella terza parte del testo, vengono presentate esperienze di educazione alla vita in diversi contesti che mettono in evidenza diverse strade di cambiamento nel processo educativo.
Oggi, più che mai, viviamo in un contesto sociale sempre più multi-culturale, multi etnico e multi-religioso; proprio in questo contesto molto poliedrico siamo come educatori e formatori, chiamati ad educare alla vita, al rispetto della diversità, tenendo ben presente le varie e delicate fasi del processo educativo alla vita che richiede vari passaggi:
- 1) Educare alla dimensione esistenziale: riconoscere nella natura dell’uomo un’originaria ricerca di senso, alla quale si è associata un’altra tensione, quella della realizzazione della propria umanità nella sua pienezza. In questo contesto esiste anche un apriori religioso, una coscienza religiosa ed un aprirsi da parte dell’uomo al trascendente. All’inizio del processo educativo c’è il risveglio all’Esserci qui e ora, in cammino verso la piena realizzazione.
- 2) Esplorare i paesaggi interiori: L’interiorità dell’uomo ed in particolare del bambino è di fondamentale importanza, in quanto, è il luogo dell’incontro del fanciullo con Dio. Proprio esplorando i “paesaggi interiori” fatte di domande e di risposte, il bambino potrà orientarsi verso un assenso religioso alla vita ed all’autore di essa. La finalità è quella di recuperare in ogni fase evolutiva dell’educando la risonanza interiore di tutto ciò che accade nella propria vita, il significato emotivo ed esistenziale che il vissuto assume per l’esistenza della persona come afferma a riguardo a pag. 229 il prof. R. Romio.
- 3) Educare alla dimensione spirituale: tutti gli uomini credenti e non vivono la propria vita. La vita di ogni uomo è un’esperienza unica ed irripetibile come d’altronde, lo è l’interpretazione che ciascuno dà della sua vita. Proprio l’elaborazione della propria vita “mondana o sana” interpretata all’interno di un orizzonte di senso, sia esso trascendente o immanente rappresenta la nostra dimensione spirituale. L’esperienza umana come quella del Buddha e di Francesco d’Assisi che sono stati capaci di interrogare la realtà e che sono riusciti ad interpretarlo in un orizzonte di senso, ci fanno capire come la dimensione spirituale, non è qualcosa di religioso o puramente confessionale ma l’esperienza umana nella sua totalità. L’educazione alla dimensione spirituale come afferma il prof. Romio, non può prescindere dalla consapevolezza che l’orizzonte di senso ci supera in un oltre che non ci appartiene, né possiamo creare un adatto solo a noi, chiuso nelle forme del fondamentalismo e del solipsismo che propone una certa spiritualità disincarnata (basti pensare ad alcuni nuovi movimenti religiosi).
- 4) Educare alla dimensione religiosa: gli studi filogenitici ed ontogenitici ci dicono che le religioni sono il meraviglioso prodotto della psiche umana per rispondere soprattutto al bisogno di dare una risposta di senso al proprio morire. Ogni essere umano è aperto alla dimensione religiosa, è aperto all’ALTRO. L’educazione religiosa dovrebbe aiutarci a diventare più umani, mettendo al centro il diritto di ogni uomo ad avere una propria biografia. L’educazione religiosa, quella autentica è chiamata a mirare ad una educazione delle relazioni. La didattica ermeneutica esistenziale nell’educare alla dimensione religiosa parte proprio dal bisogno umano di relazione che, ci fa sentire accolti ed amati. È quanto Dio nelle varie tradizioni religiose fa per chi in Lui si affida.
- 5) Educare alla fede, all’essere credente: Nella società post-secolarizzata e post-cristiana, non è per nulla facile educare alla dimensione di fede. Tale processo è chiamato a tener conto della via dall’alto che è la Rivelazione e della via dal basso che è la comprensione umana. L’educatore cristiano è chiamato ad accompagnare nell’amore e nella fiducia il cammino dei discenti.
Per educare alla fede, come affermava il grande Zelindo Trenti, bisogna mirare ad un approccio culturale aperto al Trascendente, per cui si può affermare che la riflessione dell’esperienza dal “basso” si fa presagio e invocazione di quanto può venire dall’ alto. Una retta ed efficace ermeneutica religiosa nel processo di apprendimento non può realizzarsi se non con pratica di umanità. La strada maestra, come afferma anche papa Francesco, da seguire nel processo di educazione alla fede ed anche nell’evangelizzazione è l’UOMO, visto nella sua complessità e nella sua inconscia apertura all’OLTRE!
A questo punto, ritengo giusto fare una sintesi di quanto sopra affermato.
Il processo educativo è un percorso aperto al confronto con tutti, circolare che riguarda tutta la persona umana nella sua complessità e nelle sue mille sfaccettature, il suo essere e i suoi atteggiamenti verso la vita.
È urgente, oggi più che mai educare alla vita ed alla vita buona dell’Evangelo, via maestra di umanizzazione e fraternizzazione della società.
Le tematiche più eloquenti dei percorsi educativi devono essere: l’accoglienza, l’inclusione, la misericordia, l’ecologia integrale ( si pensi alla Laudato Si di papa Francesco), la responsabilità civica e sociale ecc. Tutto ciò, deve concorrere alla costruzione di una società più fraterna e sempre aperta al dialogo con tutti e con ognuno per insieme: Fratelli Tutti!
Articolo a cura del Prof. Luca Carbone
